Anche Andrea Piazza “lo chiamavano Trinità”. Continua la mia immedesimazione coi personaggi del Cinema. Ieri ho attraversato lo Scoppaturo, il Canyon dove hanno girato alcune scene di Trinità.
E ho pensato questo. In quel film Terence Hill era: 1) strafigo come pochi; 2) sempre stanco. E io pure sono come lui, cioè stanco.
L’escursione inizia nel segno dell’avventura. Scendo per entrare nel Canyon e chi trovo di fronte a me? Un toro seduto… si, seduto a tavola che bruca l’erba. Mi scappa un francesismo azzeccatissimo per la circostanza: dico, “La vache de ta mere” (trad. mantovano: la vaca ad to madar).
Lui mi lancia un’occhiata minacciosa (vedi foto). E io penso: cavolo! Si vede che capisce il francese.
Il toro mi fissa ancora. Io guardo l’orologio. Sono le 10.00, ma questo può diventare il mio “Mezzogiorno di fuoco”. La mano destra mi prude (come a Terence) mentre cerca inutilmente la mia Colt. Ma “toro seduto” abbassa lo sguardo e continua a brucare. Evidentemente ha capito che di fronte a lui non c’era Clint Eastwood bensì Danny Devito.
Proseguo nella mia escursione su questo set cinematografico. Alla fine, all’uscita del Canyon, arrivo al Ristoro dove vendono gli arrosticini ma… niente da fare. C’è una coda infinita. Qui è pieno di Camper, sembra il raduno degli abbonati di PleinAir. Ho deciso: la prossima volta mi immedesimo in Doctor Sleep così faccio una strage di camperisti satanici.
P.S.
il “toro seduto” che ho incontrato era sicuramente una vacca. Ma il racconto cinematografico è necessariamente finzione e una “vacca seduta” non ci stava proprio bene.